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Scienze: individuato il crocevia dell'intelligenza

Samstag, 22. Juli 2000 / 09:20 Uhr

New York - La concentrazione mentale è grande come un punto, una specie di crocevia dell'intelligenza che, secondo uno studio pubblicato negli Usa, si attiva ogni volta che una persona cerca di ritrovare la strada in un luogo sconosciuto, abbinare forme geometriche o risolvere un rebus.

Un punto che si trova esattamente là dove ciascuno di noi lo indica con la punta delle dita quando fa un plateale sforzo di concentrazione. Lo stesso punto del grave capo che il «Pensatore» di Rodin poggia sul pugno chiuso, e che i medici chiamano corteccia temporale prefrontale, ovvero quella parte della tempia al limitare della fronte, poco sopra e a fianco del sopracciglio.

In questo punto si trova «quel che sembra essere un centro operativo globale che organizza e coordina le informazioni e il loro va e vieni con le altre parti del cervello», scrive sulla rivista americana 'Science' John Duncan del Medical Research Council di Cambridge, in Inghilterra.
A provarlo è l'analisi dell'attività cerebrale, cioè del flusso di sangue al tessuto dei due emisferi cerebrali, in 60 persone di età fra i 29 e i 51 anni sottoposte a test usati di solito per la valutazione del quoziente intellettivo. Analisi eseguita con dispositivi di tomografia a emissione di positroni (Pet), che Duncan vuole ora confermare con il più moderno ed efficace sistema della risonanza magnetica (Mri).

Abbinare forme e volumi, trovare le parole mancanti in una frase o orientarsi in un labirinto, qualsiasi fosse il test, la parte di corteccia più attiva all'atto dello sforzo mentale era appunto la temporale prefrontale. L'unica differenza è che nei test di orientamento spaziale si attivano le temporali prefrontali dei due emisferi, mentre in quelli verbali si attiva solo quella di sinistra.
Da un lato ciò conferma le teorie sull'emisfero sinistro come sede principale delle funzioni verbali, ma dall'altro dà ragione a Charles Spearman che cent'anni fa proponeva un modello modulare di intelligenza basato sul «fattore g», un centro gestionale che coordina le attività del resto della materia pensante. Tesi opposta al modello 'corale' del rivale Godfrey Thompson, di intelligenza cioè come effetto di un complesso e non gerarchico meccanismo di risonanza fra diverse aree.

Sebbene criticato da chi teme che si scateni una caccia a fantasmatiche sedi dell'intelligenza o della stupidità, lo studio di Duncan convince i più anche perchè conferma un dato anatomico: la corteccia temporale prefrontale è in assoluto la più organizzata e quella con il maggior numero di collegamenti con le altre aree del cervello. «Se un meccanismo generale per l'intelligenza c'è - secondo Earl Miller del Massachussetts Institute of Technology -c'è anche da aspettarsi che si trovi nella regione dove converge più informazione».
(sda)